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Videogiochi: a cosa e come giocano i bambini e i giovani

Giocare è da sempre uno dei passatempi dell’essere umano, ma negli ultimi anni il gioco è cambiato. I videogame hanno spopolato in tutti i livelli d’istruzione e in tutte le fasce d’età. L’attività legata ai videogiochi è lucrosa e lo sport del gioco è in piena ascesa. Poiché il mondo dei giochi digitali cresce rapidamente, è difficile mantenere una visione d’insieme. Per poter comprendere meglio il comportamento di gioco dei giovani, è utile conoscere determinati meccanismi.
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A cosa e come giocano i bambini e i giovani

Chi gioca ai videogiochi?

Il 79% dei ragazzi e il 56% delle ragazze gioca ai giochi digitali quotidianamente o più volte a settimana (Fonte: Studio JIM 2020). Suddividendo i giocatori in base all’età, diventa evidente che il consumo di videogiochi diminuisce con l’avanzare della pubertà, sebbene anche i diciottenni continuino a giocare molto. In questo non si tiene in considerazione il fatto che la maggior parte dei giochi digitali è indirizzata a persone adulte. 

 

Colpisce che, nell’utilizzo dei videogiochi, non ci sia nessuna sostanziale differenza tra gli/le studenti delle scuole di avviamento pratico o del liceo: gli appassionati appartengono a tutti i livelli di formazione. Indicazioni concrete dimostrano però che la complessità dei videogiochi è proporzionale al livello di istruzione.

Risulta evidente che: quasi tutti i bambini e i giovani giocano ai giochi elettronici! Anche se a casa non possono farlo, trovano sempre un’occasione per giocare. 

Questo testo appartiene alla serie tematica: «Il mondo dei videogiochi». Diversi contributi evidenziano aspetti quali le opportunità, i rischi e il fascino dei giochi elettronici. Consigli e raccomandazioni generali nell’uso dei giochi elettronici si trovano nell'articolo «Consigli utili per genitori sul tema dei videogiochi». 

Per rispondere alle questioni che riguardano i giovani e i media in Svizzera, L’Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW), in collaborazione con Swisscom, pubblica ogni due anni lo Studio JAMES. Parallelamente, lo Studio MIKE analizza i comportamenti di utilizzo dei media da parte dei bambini in età della scuola elementare e che vivono in Svizzera. Gli studi KIM e JIM pubblicati dall’associazione tedesca Medienpädagogischen Forschungsbund Südwest sull’utilizzo dei media da parte dei bambini e dei giovani in Germania evidenziano alcuni dati interessanti che, con qualche eccezione, sono validi anche per la Svizzera.

Videogiochi: un fenomeno marginale?

Il fatturato dell’industria dei videogiochi ha sorpassato ormai da tempo quello della fabbrica dei sogni di Hollywood. Si tratta di un’industria giovane che ogni anno ostenta la propria superiorità con produzioni dal budget sempre più costoso e con un fatturato in costante aumento. Ad esempio, «Avatar», il film che con 3 miliardi di dollari ha registrato i maggiori incassi nella storia del cinema, è costato 237 milioni di dollari. «Pirati dei Caraibi 3» è stato il film più costoso: 341 milioni di dollari. In confronto: «Destiny», il videogioco più costoso mai sviluppato finora, è costato 500 milioni di dollari (di questi, 200 milioni solo per il marketing) e ha recuperato questa immensa somma già nella prima settimana di vendita. Dalla sua uscita nel 2004, il gioco «World of Warcraft» (WoW) ha già incassato più di 10 miliardi di dollari.

L’industria del gioco continua a crescere

Alcuni anni fa, per sviluppare i propri prodotti, i creatori dei videogiochi si ispiravano a film di successo. Oggi accade spesso il contrario: l’ispirazione per un film arriva da videogiochi di successo. Inoltre, non raramente, i protagonisti dei videogiochi sono le celebrità: attrici e attori famosi che prestano ai personaggi dei videogiochi la propria mimica, la gestualità e la voce. In alcuni casi viene scansionato l’intero corpo di un’attrice o di un attore e la sua immagine digitale diventa un personaggio del gioco; come ad esempio in Call of Duty, con la rappresentazione dell’attore premio Oscar Kevin Spacey. I confini tra film e videogiochi sono sempre più labili e il successo dell’industria dei videogiochi continua a crescere.

Nel frattempo, da semplice hobby, i videogiochi sono diventati uno sport: vengono organizzati tornei internazionali con premi in denaro che ammontano a svariati milioni di dollari. Vi partecipano i/le migliori giocatori/giocatrici professionisti/e; il loro guadagno è costituito dai premi in denaro e dagli incassi provenienti dagli sponsor e il loro stile di vita è paragonabile a quello degli sportivi professionisti. Anche in questo settore, che conta migliaia di spettatori/spettatrici, i tornei (online) costituiscono un’ottima occasione per fare del marketing. In Svizzera, i giocatori/le giocatrici professionisti/e sono ancora pochi/e.

A quali videogame si gioca?

Nello Studio JAMES 2020 è stato chiesto ai giovani svizzeri quali erano i loro giochi preferiti. É emerso che, da anni, le serie più amate sono lo sparatutto «Call of Duty» (COD), il gioco del calcio «FIFA» e il gioco dei gangster «Grand Theft Auto» (GTA). Anche «Minecraft», il gioco digitale nel quale si costruisce con i mattoncini, e il gioco online «Fortnite» continuano a riscuotere molto successo.

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James Studie: Was sind die Lieblingsspiele

Per i bambini intervistati in ambito dello studio MIKE, i giochi più amati sono «FIFA», «Fortnite» e «Minecraft». Sorprende il fatto che molti/e studenti della scuola elementare giochino a «Grand Theft Auto» e a «Call of Duty» nonostante si tratti di giochi che la classificazione PEGI per la tutela dei minori ritiene consigliabili solo a partire dai 18 anni. Maggiori informazioni a riguardo sono disponibili nell’articolo «Linee guida per la tutela dei minori nei videogiochi».

Consigli per genitori

  • I videogiochi fanno parte della cultura giovanile. Di base, cercate di dimostrare un atteggiamento positivo nei confronti dei videogame. Interessatevi al gioco e lasciate che i vostri figli vi introducano al mondo dei videogiochi.
  • Tematizzate i contenuti delicati insieme ai vostri figli. Insieme potete analizzare criticamente i contenuti problematici o i rischi dei videogame. Valutate se il gioco può essere adatto ai vostri figli.
  • Organizzate la postazione di gioco dei vostri figli in modo che possiate sempre gettare un’occhiata allo schermo.
  • Cercate informazioni sul videogioco. La descrizione sulla confezione fornisce già alcune indicazioni sul suo contenuto. Per ottenere maggiori informazioni, potete, ad esempio, fare una ricerca su YouTube digitando: «how to play (titolo del videogame)».
  • Siate consapevoli dell’importanza del vostro ruolo d’esempio. Se giocate continuamente al telefonino o seduti davanti a uno schermo, il bambino non potrà comprendere il motivo per cui criticate il suo consumo e volete imporgli dei limiti.
  • Consigli e raccomandazioni generali inerenti ai giochi digitali sono reperibili nell’articolo «12 consigli sul tema gaming per genitori».

La serie di temi «Il mondo dei viedogiochi» è stata sviluppata in stretta collaborazione con Simon Staudenmann e Renato Hüppi di Gameinfo.

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